Cos’è l’abuso narcisistico?

Narcisismo Firenze

L’abuso narcisistico altera la psiche della vittima, è un termine per descrivere l'abuso emotivo commesso da individui con tratti di personalità narcisisti. È un vero e proprio abuso relazionale che mina a destabilizzare la persona nella sua autostima, nella sua capacità di pensare, nel significato più profondo di se stessa.

Indipendentemente dal fatto che colui che abusa sia un narcisista o meno, l'abuso emotivo è molto dannoso per la psiche della vittima. Il mondo intorno spesso fa fatica a vederlo, riconoscerlo perché non richiede un'azione fisica e non lascia un evidente segno fisico. Le conseguenze sono tuttavia pericolose anche quando non lasciano segni fisici sul corpo della vittima. Il sintomo più evidente è la sensazione persistente di paura, ma in una donna su due (le vittime possono essere anche uomini) si manifestano anche perdita dell’autostima e stress cronico. Depressione, attacchi di panico, scoppi di rabbia, pensiero ricorrente e ossessivo, somatizzazioni, malattie della pelle, isolamento e disperazione possono accompagnarsi anche con la difficoltà nella gestione dei figli quando presenti.

Spesso il terapeuta è la prima persona a cui raccontare l’accaduto e questo è l’inizio della via d’uscita, il riprendere il cammino verso se stessi e la propria vita.

Narciso e le sue vittime

Che aspetto ha l’abusatore emotivo?

Può succedere in una relazione di coppia, in una relazione professionale, o anche in una relazione amicale. 

I narcisisti in generale, (overt/estroversi) sono attratti dalla conquista, dalle sfide e dalle cose belle, persone incluse, da sfoggiare e  possedere, perché nella loro mente garantisce di riflesso l’acquisizione di un’immagine di potere e grandiosità. Non amano veramente il partner, sono interessati a quello che la persona può dargli, sia a livello emotivo che pratico, recitano un copione di innamoramento e amore solo per ottenere rifornimento narcisistico. Svalutazione, deprivazione e controllo sono le strategie che il narcisista l’overt usa per mantenere l’autostima del partner molto bassa e convincerlo inconsciamente che non può farcela senza di lui/lei. Invece, i narcisisti di tipo covert ricercano partner forti, in carriera, autosufficienti, a cui delegare le responsabilità e di conseguenza più sfruttabili a livello economico, ma anche emotivo; in cambio, il covert illude il partner di lasciarsi gestire, ma di solito ottiene comunque tutto ciò che vuole attraverso condotte oppositive e/o passivo-aggressive (attacchi al legame, capricci, musi, distacchi, ricatti affettivi, silenzi, negazione sessuale, sparizioni, chiusura emotiva, scioperi di collaborazione, opposizione ..). Il partner è visto quindi come un contenitore emotivo, come la mamma ideale, che svolge la funzione di rispecchiamento e sintonizzazione emotiva con il bambino capriccioso che non è ancora in grado di autoregolarsi emotivamente.

Chi può facilmente cadere nella trappola narcisistica?

Ogni vittima esiste perchè esiste un carnefice e viceversa

  • persone che a loro volta hanno tratti narcisistici, perché assomigliano a loro e ne rappresentano una proiezione ma dell’altro sesso. 
  • persone dipendenti, la cui necessità di trovare un “helper”, per la loro insicurezza e tendenza a ipervalutare il partner, colludono e sono complementari alla tendenza a svalutare del narcisista. 
  • le persone non patologiche che hanno la sfortuna di incappare in un partner narcisista. 

L’area di vulnerabilità dell’altra persona fa comunque da gancio di traino, “più lo aggancio bene più sottometto l’altro”, che a sua volta soffre e per paura di sganciarsi (timore dell’abbandono) si lascia tirare sempre di più (abuso narcisistico).

I narcisi non avvertono la necessità di essere coerenti, perché loro sono perfetti e vi schiacceranno, non importa chi siete e cosa avete fatto, se siete mogli, mariti, amici o figli... dovete obbedire, essere i figli che vorrebbero che foste, le mogli perfette mute e sottomesse, o i mariti zerbino che desiderano.

I narcisi ricercano attivamente gli empatici e se hanno la fortuna di riuscire ad addestrarne uno come amico, figlio, marito, moglie, a forza di svalutazioni, bugie, punizioni e ricatti affettivi, li uniscono al loro fantasioso fanclub del rifornimento narcisistico. La manipolazione affettiva produce una dipendenza che viene vissuta inizialmente con totale assenza di consapevolezza da parte di chi la subisce ma poi, una volta risvegliati da quel torpore è preso atto che i comportamenti del partner sono codificati e conosciuti come altamente manipolati, riproduce sconcerto, rabbia ed incredulità. È qui non bisogna ricadere nelle trappola, ma imparare a vedere l’altro per quello che è, ovvero un manipolatore affettivo. Solo così è possibile uscire dalla trappola, imparando ad amare se stessi, volendosi bene, questa è la strada per passare dalla dipendenza all’indipendenza,  costruendo relazioni più sane.


Articolo a cura della
Dott.ssa Francesca Birello
Psicologa e Psicoterapeuta a Firenze

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Dr.ssa Francesca Birello

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Laureata in Psicologia

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