Disturbo ossessivo compulsivo

Disturbo ossessivo compulsivo Firenze

Disturbo ossessivo compulsivo le ultime ricerche (2017)

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) implica una significativa alterazione della qualità della vita. Rappresenta una patologia con un forte impatto sociale ed economico.

Negli anni si sono svolti diversi studi sulle origini e gli sviluppi del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). Alcuni studiosi ritengono che una possibile genesi del DOC derivi da forme di comportamenti specie-specifici non più regolati dai normali meccanismi di controllo a causa di una disfunzione cerebrale (Wise & Rapaport, 1988), altri ipotizzano che i comportamenti legati a tale disturbo siano delle evoluzioni patologiche di una naturale propensione comportamentale a sviluppare e praticare rituali sociali (Fiske & Haslam, 1997).

A tal proposito ci sono state nuove e recenti ricerche per osservare alcuni fenomeni sottostanti il DOC.

Un recente studio pubblicato su Nature Communications afferma che il DOC sia collegato alle varianti anomale di 4 geni incaricati al controllo della forza con cui neuroni di specifici circuiti cerebrali si connettono sinapticamente ad altri neuroni.

La scoperta del controllo di questi 4 geni è stata fatta da un team di scienziati coordinati dalle dottoresse Karlsson e Lindblad-Toh dell'Istituto Broad di Cambridge, in Usa.

Gli scienziati hanno identificato delle varianti dei geni NRXN1 e HTR2A, in grado di alterare il modo in cui le sinapsi si collegano, quelle del gene CTTNBP2, deputato alla conservazione dell'integrità della sinapsi, e del gene REEP3, destinato alla regolazione delle vescicole cellulari che contengono i neurotrasmettitori di rilascio

È emerso che quando insorge il disturbo, è la regolazione della capacità di adesione delle sinapsi a risultare compromessa. Le sinapsi sono le connessioni che permettono ai neuroni vicini di comunicare e di trasmettere l'informazione, creando un circuito cerebrale.

La recente scoperta statunitense potrebbe aprire a nuovi approcci terapeutici, mirati ad agire direttamente sui geni che determinano l'insorgenza del disturbo.

Un altro recente studio (Vaghi et al. 2017) dimostra che nel disturbo ossessivo compulsivo è interrotto il legame tra le informazioni che provengono dall'ambiente e le azioni che si compiono. In sintesi, i risultati emersi mostrano che il cervello elabora le informazioni indipendentemente dalla pianificazione delle azioni ma che, al contempo, le normali funzioni dipendono dalla relazione esistente fra i due. Questa notizia indica che i comportamenti compulsivi siano una importante caratteristica piuttosto che una semplice conseguenza delle ossessioni o un risultato di una credenza errata (Vaghi et al. 2017).

Un gruppo di ricercatori statunitensi ha condotto inoltre, una revisione della letteratura scientifica per valutare i progressi diagnostici e terapeutici rispetto al disturbo ossessivo-compulsivo. Sono sempre più robuste le evidenze circa l’efficacia della terapia cognitiva comportamentale. A dirlo un team di psichiatri USA che ha recentemente pubblicato uno studio su JAMA. I risultati della recensione del team di ricercatori statunitensi si allineano alle linee guida correnti per il disturbo ossessivo-compulsivo redatte dalla American Psychiatric Association: screening generale e indagini diagnostiche, terapia comportamentale (CBT) come prima linea e approccio farmacologico, tra cui l’impiego dei nuovi farmaci neuromodulanti.


Articolo a cura della
Dott.ssa Francesca Birello
Psicologa e Psicoterapeuta a Firenze

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Dr.ssa Francesca Birello

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