Dipendenza da fitness

Dipendenza da fitness Firenze

In forma sì, ma non a tutti i costi

L’esercizio fisico è di fondamentale importanza per il corpo. Sviluppare una dipendenza dall’esercizio fisico, però, può annullare completamente i suoi benefici e tramutare quella che all’inizio era una buona abitudine in un comportamento dannoso.

L'ultima revisione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dell’Apa (American Psychiatric Association), il Dsm-5, la classifica tra le dipendenze patologiche.

Gli individui affetti da vigoressia/bigoressia sviluppano una marcata dipendenza dall’esercizio fisico (protratto per molte ore al giorno), unita ad un’attenzione eccessiva alla loro dieta che porta ad evitare di consumare certi cibi, ad incrementarne quindi il desiderio e poi a cedervi con abbuffate seguite da senso di colpa. Inoltre, presentano compromissioni in aree importanti del loro funzionamento, ovvero sociale, occupazionale, relazionale: i soggetti affetti da tale disturbo possono allenarsi per più di due ore al giorno, talvolta sacrificando importanti impegni sociali e compromettendo la loro salute fisica. La necessità di sviluppare sempre più massa muscolare conduce la maggior parte di loro a fare uso anche di sostanze illegali, che aiutano i muscoli a raggiungere livelli di sviluppo non ottenibili con il semplice esercizio fisico e possono provocare conseguenze negative sia di natura fisica che psichica come aumento dell’aggressività, acne, impotenza. Nonostante i soggetti siano consapevoli di tali effetti collaterali, diversi studi dimostrano che l’uso di steroidi è fortemente diffuso. I muscoli rappresenterebbero per loro un mezzo di compensazione per un senso di inadeguatezza ed insicurezza.

La vigoressia, ovvero l’ossessione nei confronti del proprio corpo e dei muscoli, porta la persona a trascorrere gran parte della propria giornata in palestra per costruire e accumulare i muscoli, avendo così l’idea di meglio definire la propria maschilità. In quest’ottica patologica, vi è l’implicita e ferma convinzione che si è tanto maschili, quanti muscoli si possiedono.

Uno degli aspetti più volte sottolineato è la marcata correlazione esistente, per i soggetti affetti da dismorfia muscolare, tra taglia muscolare e autostima. Sembra che quest’ultima dipenda in modo esclusivo da quanto grossi i soggetti sentono di essere. Questo fenomeno spiegherebbe l’esigenza di richiedere costantemente rassicurazioni dagli altri, concernenti lo sviluppo ulteriore della loro muscolatura

Quello della vigoressia, similmente ad altri disturbi del genere, è un circolo vizioso nel quale il bisogno di allenarsi, integrare la propria alimentazione e crescere in forza e volume muscolare non conosce limiti, ma si autoalimenta al termine di ogni sessione di allenamento. Le conseguenze a livello fisico e psicologico sono molte e, in alcuni casi, particolarmente gravi.

Il sovrallenamento ha effetti molto negativi sull’organismo, così come un’alimentazione troppo rigida e sbilanciata nell’apporto dei nutrienti compromette in maniera seria la salute.

Gli effetti più dannosi ed evidenti sono quelli che si verificano a livello psicologico. Nei soggetti vigoressici, la dipendenza dall’attività fisica diventa appunto un’ossessione assumendo proporzioni tali che il semplice saltare un allenamento o svolgere una performance al di sotto delle proprie aspettative possono indurre forti alterazioni dell’umore, come esplosioni di rabbia o stati depressivi.

Un recente studio della “University of Southern Denmark” di Odense (Danimarca) ha evidenziato che la dipendenza dall'esercizio fisico è caratterizzata da una crescente attività durante la giornata e poi durante la settimana in cui lo sport prende il sopravvento e diventa prioritario su tutti gli altri settori della vita. Si tratta soprattutto di sport individuali, generalmente prevalgono la corsa e le attività di palestra, come il sollevamento pesi, ma anche di sport di squadra come il calcio.

La dipendenza s’instaura quando l’esercizio fisico diventa così invadente nella mente e nella vita quotidiana da portare a perdere gli amici, a rinunciare alle attività sociali, a declinare opportunità di lavoro se queste interferiscono con il programma di allenamento.

Molto spesso l'eccesso di attività fisica è causato da insicurezze profonde e dal senso di controllo che la padronanza del proprio corpo dà anche a livello psicologico. La palestra diventa un sostitutivo di relazioni affettive, i risultati ottenuti a prezzo di tanta fatica infondono fiducia in se stessi, rassicurano rispetto alle proprie capacità e qualità, fanno sentire al centro della propria e dell'altrui attenzione, capaci di suscitare ammirazione, invidia, imitazione.

In questi casi è importante rivolgersi a professionisti, che con la psicoterapia possono aiutare a rendere il rapporto con l'attività fisica meno rigido, il pensiero più flessibile, armonizzare il fitness con la vita quotidiana e migliorare l’autostima.


Articolo a cura della
Dott.ssa Francesca Birello
Psicologa e Psicoterapeuta a Firenze

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Dr.ssa Francesca Birello

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